Digital Market: le nuove leggi europee per il mercato digitale libero

La norma relativa al Digital Market è entrata in vigore il 1° novembre dopo la pubblicazione del 12 ottobre sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europa.

La legge viene applicata alle grandi piattaforme online che dispongono di:

  • più di 45 milioni di utenti attivi mensili situati in UE,
  • almeno 10 mila utenti commerciali attivi annualmente nell’Unione,
  • un fatturato di almeno 7,5 miliardi di euro nella SEE (Spazio economico europeo),
  • una posizione solida, stabile e duratura sul mercato.

Il regolamento è stato emanato per porre la parola fine alle pratiche sleali di tutte le società che agiscono da gatekeeper nell’economia delle piattaforme online.

Il Digital Markets Act definisce la situazione in cui le grandi piattaforme online essendo gatekeeper fungono da punti d’ingresso tra gli utenti commerciali e i consumatori godendo di una posizione di potere e creando condizioni di strozzatura nella digital economy.

Per questo motivo, è stata proposta la Digital Markets Act che ha come obiettivo quello di vietare determinati comportamenti e adempiere a una serie di obblighi.

Quali servizi di piattaforma online di base devono rispettare il regolamento?

Le piattaforme online denominate dalla Commissione anche gatekeeper, sono tutte quelle che soddisfano servizi di intermediazione online come:

  • motori di ricerca online,
  • servizi di intermediazione online,
  • servizi di piattaforma per la condivisione video,
  • social network,
  • servizi pubblicitari,
  • servizi di messaggistica,
  • browser web,
  • servizi di cloud computing,
  • servizi operativi.

Ovviamente tra i Big delle piattaforme online ci sono: Meta, Google, Apple e Amazon.

Digital Market Act tra obblighi e divieti

Tra le varie norme emanate dalla Commissione Europea le gatekeeper dovranno:

  • garantire che la disiscrizione o l’annullamento di un abbonamento sia semplice quanto la sua iscrizione,
  • assicurare che le funzionalità di base dei servizi di messagistica istantanea siano interoperabili tra le diverse piattaforme,
  • consentire agli utenti commerciali la possibilità di accedere ai dati di tracciamento sugli utenti per prestazioni di marketing.
  • fornire alle aziende che fanno pubblicità sulle loro piattaforme di poter accedere agli strumenti per la misurazione e la verifica delle prestazioni.

Oltre agli obblighi sopra indicati, i gatekeeper hanno il dovere di rispettare dei divieti per garantire un equo e aperto mercato digitale.

Nello specifico, non potranno più:

  • catalogare e classificare in termini di posizionamento i propri servizi e prodotti in maniera più favorevole rispetto a quelli di altri produttori di mercato che appartengono alla stessa compagnia,
  • pre-installare applicazioni e software nei dispositivi e impedire la possibilità di disinstallazione delle stesse,
  • imporre le installazioni dei software per l’impostazione predefinita del dispositivo,
  • impedire agli sviluppatori di app di utilizzare i servizi di terzi come pagamento dei servizi all’interno di app,
  • profilare gli utenti. nello specifico, non possono combinare i dati che ricavano dalla propria piattaforma con quella proveniente da altri servizi.

Grazie a questa legge, le imprese potranno contendere maggiormente il mercato e fare concorrenza ai gatekeeper sulla base dei prodotti e dei servizi che si offrono ampliando così anche l’innovazione.

 

I prossimi passi: la fase di attuazione

L’attuazione legislativa partirà il 2 maggio 2023.

Da quella data tutti i potenziali gatekeeper entro il 3 luglio 2023 dovranno notificare alla Commissione che forniscono servizi di piattaforma di base.

Una volta che la Commissione riceve la notifica completa avrà tempo 45 giorni per valutare che il potenziale gatekeeper raggiunge e rispetta le soglie quantitative stabilite dal nuovo regolamento.

Preso atto di questo, le imprese per i successivi sei mesi dovrà rispettare i divieti e gli obblighi.

Il Digital Markets Act sarà applicato attraverso un solido quadro normativo e la Commissione cooperando con le autorità degli Stati membri dell’UE avrà la piena responsabilità dell’applicazione delle norme.

In caso di mancato adempimento, la Commissione potrà imporre sanzioni e ammende alle imprese:

  • fino al 10% del loro fatturato globale,
  • fino al 20% per ripetute violazioni.

Eventuali continue violazioni, la Commissione può anche attuare i necessari rimedi comportamentali o strutturali, come l’obbligo di vendita dell’impresa o una parte di essa o il divieto di ulteriori acquisizioni di qualsiasi attività che fornisce servizi digitali.

Infine, il Digital Markets Act autorizza la Commissione a svolgere ricerche di mercato per individuare i gatekeeper che non rientrano nelle soglie quantitative stabilite dalla legge e garantire che gli obblighi stabiliti siano sempre aggiornati e che viaggino pari passi alla continua evoluzione digitale.